Guardavo fuori dalla finestra dell'ambulatorio, il cielo era di un azzurro emozionante, mentre l'oncologo mi spiegava i dettagli della chemio che avrei iniziato il giorno successivo... e pensavo a come fosse possibile un cielo di un azzurro simile in una giornata così grigia per me...

domenica 19 ottobre 2014

... una domenica pomeriggio di normale quotidianità .....



Oggi pomeriggio i maschi di casa hanno  deciso che ,
dopo mesi durante i quali la tv si comporta da anarchica, cambiando i canali, 
mettendosi in altre modalità, incurante del telecomando e dei comandi manuali, 
è arrivato il momento di andare ad acquistarne un’altra.
Bene.
Io sto a casa andate voi
Macchè....
Hanno insistito perchè andassi anche io
OK.
Siamo tornati con la TV nuova e tecnologica
e
  per un paio di ore sono stata in un centro commerciale assaporando momenti di normale quotidianità…
vedere tutta questa gente che vive la propria giornata
normalmente come se fosse normale e così è lo so,
ma non per me 
perchè 
quello che sto scrivendo

forse sembra senza un senso
ma io mi sento ancora un pò estranea alla quotidianità della Vita, 

in un blog ho letto un brano molto bello, che in parte rispecchia il mio momento attuale::

Respirare la vita a piccole dosi , quel poco che si riesce a reggere.

E io l’ho interpretato così.
Perchè se finora ho sempre vissuto con “o tutto , o niente”,
ora mi rendo conto che in realtà   ho bisogno di fare piccoli passi,
imparare ad “assaporare” a piccole dosi, 
anche nella banale quotidianità di un pomeriggio in un centro commerciale 
perchè la domanda che mi martella è “che senso ha tutto questo?”

.
Annamaria

9 commenti:

  1. Sono un po incasinata con il mio account, perchè ho cambiato piattaforma, per cui se cliccando sulla mia icona ti dice non trovato è perchè mi sono iscritta al tuo blog con il sistema di google friends, che però non è attivo su wordpress. Vabbè archiviamo quello che sto dicendo perchè non lo capisco nemmeno io.
    Devo dire la verità i tuoi post sono belli e pieni di poesia, anche se un pò mi vengono i brividi. Soprattutto soffermandomi sulle parole -per un paio di ore sono stata in un centro commerciale assaporando momenti di normale quotidianità…- ricomincia tutto diverso: Io ho il morbo di Still, quando ero più giovane, ora ho 50 anni, trascorrevo mesi, anche 8 una volta, sempre a letto con febbre altissima e senza potermi muovere, a casa, marito e figlia si davano da fare come potevano. Adesso guardandomi, mi vedo trasformata, ho odiato tutte le terapie che mi facevano dalle bombe di cortisone al Metotrexate, poi un giorno ho realizzato che normale era... quella che sono, la camminata ancheggiante, i giorni che sono "fuori uso", normale è il bene che mi vogliono, normale è dire banalità ad un'amica che attraversa un momento difficilissimo, normale è tutto quello che facciamo istante dopo istante. Una mia amica del Knit cafè è stata operata a tutte e due le mammelle, più di 20 anni fa, ora ha 60 anni è diventata nonna e vive normalmente, tricottando golfini e sfornando torte.

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    1. hai ragione lo so, l'ho premesso. Il mio non è un "lamentarmi" ma una consapevolezza che per altri forse è più semplice ritornare alla normalità, per me no. Sicuramente ho bisogno di più tempo, sicuramente sono meno "ricca" dentro di altri, forse è questo che mi rende tutto più difficile. Ma sono determinata a riuscirci. Ammiro chi ci riesce in fretta, ma io annaspo , annaspo per riemergere e non mi arrendo di certo. Credo che il cammino del ritorno sia per ognuno comunque diverso,....

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  2. Tesoro bello , Annamaria mia, a volte anche lecose che proprio non hanno senso sono quelle che devono essere assaporate maggiormente e che ci danno uno spruzzo di vitalità ij più ..
    Non torvi..?
    Questo"nonsense" sarà forse lo spirito della vita stessa?
    Ti stringo forte !

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    1. Perdona i mille errori di battitura, ma questa mattina le nuvole non sono azzurre , ma di nuovo grige e cariche , forse, di pioggia!
      bacio...

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  3. Ascolta Annamaria. Per altro motivo, ma assolutamente doloroso, molto doloroso, capisco cosa intendi. Ma permettimi di dirti una cosa, una cosa che spesso ripeto a me stessa quando mi trovo in posti o come un Centro Commerciale, o in altri luoghi "apparentemente" normali, pieni di leggerezza "io sono qui, con il mio bagaglio, e cammino silenziosa tra tanta gente....ma chissà se c'è qualcuno che come me FINGE una sorta di normalità....se ci sono io, chissà....forse qualcun altro è qui e come me fa lo stesso pensiero....". Un abbraccio e.....forte sempre! Paola

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  4. Cara Annamaria, le domande sul senso della vita me le faccio anch'io, e ci sono giorni in cui non ho risposte, altri in cui la semplice quotidianità è la risposta. Giorni in cui una piccola bellezza fa la differenza: un cielo attraversato da nuvole o colorato di tramonto o alba, un albero maestoso o mingherlino, persone che camminano per la strada e nella loro vita.
    La vita fuori richiama il nostro sguardo, ma quello sguardo è comunque sempre influenzato dalla nostra vita interiore... E camminiamo, come possiamo...
    Anche questo credo sia un senso, commovente e struggente.
    Un abbraccio,
    Chiara

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  5. credo proprio che tutto cambi e le priorità mutino....per chi riesce a superare queste situazioni....e forse si ha più chiaro cosa sia più importante per chi come te c'è passato.baci.glo

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  6. Sei come sempre capace di esprimere le tue emozioni e i tuoi pensieri in modo "tangibile" direi, amica mia. Li vedo i tuoi pensieri, li sento... E credo che fare il cammino a piccoli passi e riprendere a vivere la quotidianità pian piano sia giusto, ora che hai la consapevolezza dicosa è veramente importante e prioritario nella vita.
    Un bacione, con un sorriso tutto per te :-)

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  7. Vedi? Si arriva anche ad apprezzare un rumoroso, caotico, troppo luminoso e gremito centro commerciale. Incredibile ma vero
    Un abbraccio Susanna

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