Anche quella mattina, come ogni giorno, si era alzata presto, non appena la luce del sole filtrava tra le persiane della finestra della sua camera.
La considerava una sana abitudine, quella di non poltrire a letto nelle prime ore della mattinata, soprattutto ora che la primavera era veramente iniziata. ah ...il suo amato giardino di cui si occupava con ossessiva cura in ogni minimo particolare, era sbocciato: ogni aiuola era un'incantevole macchia di primavera, con fiori piantati non certamente a caso ma secondo un preciso ordine ...
Il suo era un giardino perfetto nel quale non mancavano alberi.
In particolare c'era un grande albero, imponente, proprio davanti casa.
Ed era il suo preferito.
Sistemò il tavolino di legno sotto al portico, apparecchiò per la colazione con l'accuratezza di sempre, la stessa che metteva in ogni cosa.
Il
suo era un giardino perfetto nel quale non mancavano alberi.
In
particolare c'era un grande albero, imponente, proprio davanti
casa.
Ed
era il suo preferito.
Sistemò
il tavolino di legno sotto al portico, apparecchiò per la colazione
con l'accuratezza di sempre, la stessa che metteva in ogni cosa.
La
tovaglietta ricamata a punto croce con la scritta "Buongiorno"
di un giallo-arancio acceso, un colore allegro paragonabile al colore
del sole che spuntava in quel momento al di sopra delle
colline.
La
tazza del the sul piattino, la teiera, la fetta di pane tostato
spalmato di marmellata.
Sorrideva
tra sé e sé mentre gustava quel momento di tranquillità.
Ad
un tratto qualcosa colpì la sua attenzione, proprio mentre il suo
sguardo era rivolto all' albero.
La
conosceva bene, quella pianta, poteva dire di conoscerne ogni
ramo perché l' aveva vista crescere da quando, lei bambina decretò
solennemente ai suoi genitori che, quell'arbusto piccolo e
allampanato era il "suo" albero e che lei, da quel momento,
se ne sarebbe presa cura.
Scrutava
tra i rami per capire cosa fosse quel "qualcosa" o forse
anche solo una " sensazione" che l'aveva colpita catturando
la sua attenzione.
Nel
silenzio della giornata ancora un pò addormentata , non c'era nulla
di visibile... se non ... ma che strano ,,,, i rami, la chioma sempre
a classica forma tondeggiante le sembrava diversa ...
Sorrise,
molto probabilmente dipendeva dal fatto che l'albero si stava
ricoprendo di verdi timide foglie primaverili...Ah , respirò
profondamente quell'insieme di profumi floreali... era felice, una
felicità tranquilla, assicurata dalle giornate sempre uguali, senza
imprevisti...
Tuttavia,
la stessa inquietudine della mattina , le rimase anche la sera,
quando chiuse le persiane di casa e fece un giro di chiave alla porta
d'ingresso.
No,
non era tranquilla, qualcosa la turbava ... senza che riuscisse a
capire cosa potesse essere.
Nel
mezzo della notte si svegliò all'improvviso... Rimase in ascolto
scrutando il buio della stanza...
Un
rumore , un rumore secco l'aveva svegliata , ma non capiva cosa lo
avesse provocato.
Il
terrore la paralizzò e le fece scendere lungo la schiena gocce di
sudore freddo.
Si
mise in ascolto. Ma l'unico rumore che riusciva a sentire
distintamente era il battito accelerato e spaventato del suo
cuore .
La
casa era immersa nel silenzio, ma un silenzio irreale.. un silenzio
che si capiva essere una pausa prima di un qualcosa di
terribile...
Passavano
minuti, tanti , ma quanti non riusciva a quantificarli, seduta sul
letto si contorceva le mani alla ricerca di decidere cosa fosse
meglio fare. Scendere ed andare a vedere al piano di sotto ? O
meglio, mettersi a letto fingendo di dormire? Se fosse entrato un
ladruncolo lo avrebbe lasciato rovistare tranquillo tra le sue cose
sperando che si accontentasse del poco che in casa sua potesse
racimolare... Cosa fare dunque?
D'istinto
andò alla finestra aprì le persiane, scostò la tendina con la mano
e scrutò nella notte buia...tutto tranquillo
ma
ad un tratto ebbe un sussulto che le fece balzare il cuore in gola
.... Mio Dio ma... ma che succede?
L'albero,
il suo albero aveva teso i lunghi rami verso la casa...
Ma
come era possibile? E perchè ? Che significava tutto questo?
I
rami continuavano ad avanzare proprio verso la finestra della casa,
la finestra della sua camera...
No,
no questo è surreale, è impossibile..
Li
vedeva muoversi minacciosi e appoggiarsi al vetro della
finestra...
Ma
quello era il suo albero! L'aveva curato con tanto amore per
tantissimi anni, erano cresciuti insieme, aveva raccontato a
lui tutte le sue storie, i suoi pensieri, l' aveva abbracciato nei
momenti in cui si era sentita più sola ed ora che significava tutto
ciò?
Con
un rumore di vetri infranti i rami si inoltravano nella stanza. La
raggiunsero mentre lei era lì, immobile, con occhi sbalorditi di
stupore e incredulità.
Lei
non si mosse. I rami del suo albero che tanto amava la avvolsero in
un abbraccio...
Ecco
tutto l'affetto e gli abbracci che io ho dato a lui ora in qualche
modo li vuole ricambiare, pensò ritrovando un calmo
sorriso.
L'abbraccio
dell'albero l'avvolse sempre più , sempre più , sempre più ...
fino a quando si sentì un rumore secco di innumerevoli ossa rotte,
stritolate......
" Ci sono betulle che di notte levano le loro radici,
e tu non crederesti mai
che di notte gli alberi camminano o diventano sogni"
Alda Merini
aggiungo io
............... O diventano incubi ........
Annamaria