Una sera ci incontrammo ma il nostro non fu propriamente un incontro galante.
Fu
sotto la doccia. Lei dopo una calda giornata estiva trascorsa in
ufficio, aveva bisogno di rilassarsi. Sotto l’acqua che
scorreva, mentre si passava la mano insaponata sul seno, si
fermò.
Oh,
cavolo! Forse mi aveva scoperto!
E dire che avevo fatto di tutto per
passare inosservato, mica le avevo dato fastidio
Non le
procuravo nessun dolore, neppure il minimo doloretto che le facesse
pensare che ci fosse qualcosa di strano.
La
mano ripassava sopra al nodulo, sopra di me insomma, indugiava
incredula, poi passava a toccarsi l’ascella.
Ecco, a questo punto
se le sue dita fossero state esperte, si sarebbe accorta che
lui, il linfonodo che sta di sentinella, era KO.
La sentinella era
stata attenta.
.Cosicché decisi di rimanere al mio posto ma mi
nutrivo per diventare sempre più forte e grande.
Lei,
ancora sotto la doccia, si fermò a pensare.
Finì di
sciacquarsi e se ne andò a letto, ma forse ancora non credeva alla
mia presenza.
La
notte si girò e rigirò nel letto senza riuscire a dormire ma sapevo
che stava pensando a me.
Nei
giorni successivi dita e mani esperte mi tastarono, mi misurarono,
poi mi fotografarono, a lei perfino fecero dei tatuaggi
per delimitare quanto fossi grande.
Poi
un mattino, arrivò una sorpresa
. Un liquido rosso potente, mi
schiaffeggiò, mi distrusse un pezzettino alla volta, periodicamente.
Poi ne arrivarono altri due, implacabili liquidi che mi tolsero
perfino quello di cui mi nutrivo.
Mani
esperte continuarono puntualmente a tastarmi e misurarmi.
Di me ormai
però non rimaneva quasi nulla, se non qualche frammento e... un
peduncolo che tenevo nascosto,
ah! questo non lo avrebbero visto e
sarei ripartito da lì, proprio da quella piccola parte sfuggita a
mani esperte e macchinari.
Credevo
fosse così.
Ma poi un liquido che le iniettarono dove io ero stato
per un pò di tempo indisturbato, mi illuminò davanti ad un
macchinario e proprio quel mio peduncolo fu scoperto.
Nel
momento in cui mi separarono da lei, mi trasformai in un pensiero e
mi nascosi nella sua anima. Io ero, in fondo, una parte di lei.
D'accordo ero una parte un pochino anarchica, non avevo rispettato
le regole alle quali le altre cellule di lei diligentemente
ubbidiscono.
Ma io ero, in fondo, come ho già detto una parte di lei
e il nostro incontro fu speciale, perché riuscii a cambiarle la
vita. Niente per lei fu come prima di conoscermi, ma molto fu meglio
di prima.
Cribbio come sei realistica AnnaMaria :( Non riesco a leggere serenamente. Troppo identico al mio trascorso. Eppure sono passati ben 18 anni ma "il pensiero rimane nascosto nell'anima" come dici correttamente.
RispondiEliminaNon avrei mai immaginato di fare quell'incontro.
Eppure...
Dai siamo qui a parlarne.
Un grande abbraccio Susanna
Questo è un racconto quasi poliziesco, dove i cattivi sono molto cattivi ma i buoni li scoprono e li distruggono.
RispondiElimina"... ma molto fu meglio di prima". Che straordinaria ragazza sei...
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RispondiEliminaProve difficili ma anime forti....
RispondiEliminaEd è tutto in quel finale e in quel "meglio di prima" che fa la differenza
RispondiEliminaQuanta ragione hai Azzurrocielo!
RispondiEliminaSu tutto! L'incontro e la lotta, la battaglia e la vittoria.
Anche sul fatto che il ricordonon morirà mai perchè lui sì ha gettato radici profonde nella nostra anima.
L'importante è che ad aver gettato radici sia solo il ricordo e non altro!
Bacio
Molto fu meglio di prima... Come hai ragione! Probabilmente è proprio questo ad accomunare noi "padrone" di cellule impazzite..
RispondiEliminaBellissimo post, veramente.
Un abbraccio
si guarda la vita sotto un'altra prospettiva
RispondiEliminaNiente per lei fu come prima di conoscermi, ma molto fu meglio di prima......ecco ho letto tutto ,ma queste son le parole con cui penso / devi pensar sempre alla mia/tua vita ..abbiamo passato il guado e le cicatrici (anche quelle del'anima) ce lo ricordano..MA MOLTO FU MEGLIO DI PRIMA !
RispondiEliminaUN abbraccio immenso
Un bellissimo finale quello del tuo post. Niente di più vero. Quando hai avuto un tumore forse le macchine e i veleni riescono a toglierlo dal tuo corpo, ma non dal tuo cuore.
RispondiEliminadiglielo al tuo amico, che non tutti gli appuntamenti al buio finiscono bene, all'occhio!
RispondiEliminaIl cancro è una parte interna di noi che fa fatto sempre parte del nostro corpo. Da parte buona, alleata diventa cattiva, da combattere. In una canzone di Anastacia Lifeline (nella quale la cantante parla della sua battaglia contro il cancro al seno) dice ad un certo punto come ci si sente a uccidere un amico, ovvero una parte di noi stessi.
RispondiEliminaBrava!
RispondiEliminaNiente e nessuno deve toglierci il diritto di stare, in qualcosa, "megli di prima".
Un Bacio col cuore (quello simbolo della settimana della lotta al tuo "amico")
Mi trasformai in un pensiero e mi nascosi nella sua anima.... un racconto di vita con una vittoria finale!
RispondiEliminaUn forte abbraccio da Beatris
Una guerra che tu hai vinto e noi siamo tutti con te! Baciobacio <3
RispondiEliminaIl vostro incontro fu speciale ma veramente speciale è questo pezzo. Buon 8 marzo Azzurro Cielo, un bacio !
RispondiEliminaBuon giorno
RispondiEliminaCome và? come stai? spero sia tutto bene
:))
un abbraccio
Amica bella dove sei? Baciobacio <3
RispondiEliminaio non avrei saputo esprimermi come hai fatto tu!Auguroni...
RispondiEliminaBuon giorno ee buona Domenica ..ed anche ti auguro una Serena Primavera ;)))
RispondiEliminacome và ?come stai ?
spero sia tutto ben ...in !
Amica bella e compagna di Aromasin perchè non dai notizie e ci fai preoccupare? E' tanto è troppo tempo che non scrivi. Ciao. Ciappy
RispondiEliminaNon ho parole. Non credo che ci siano parole per chi non ha vissuto certe cose.
RispondiEliminaSei bravissima,riesci a tradurre in poesia ricordi così drammatici .
RispondiEliminaNon ho mai pensato a lui come ad un incontro speciale, ma è vero, rimane nell'anima e ci cambia la vita per sempre...