Guardavo fuori dalla finestra dell'ambulatorio, il cielo era di un azzurro emozionante, mentre l'oncologo mi spiegava i dettagli della chemio che avrei iniziato il giorno successivo... e pensavo a come fosse possibile un cielo di un azzurro simile in una giornata così grigia per me...

lunedì 8 febbraio 2016

Una sera ci incontrammo...

Una sera ci incontrammo ma il nostro non fu propriamente un incontro galante.
Fu sotto la doccia. Lei dopo una calda giornata estiva trascorsa in ufficio, aveva bisogno di  rilassarsi. Sotto l’acqua che scorreva,  mentre si passava la mano insaponata sul seno, si fermò.
Oh, cavolo! Forse mi aveva scoperto! 
E dire che avevo fatto di tutto per passare inosservato, mica le avevo dato fastidio 
 Non le procuravo nessun dolore, neppure il minimo doloretto che le facesse pensare che ci fosse qualcosa di strano.
La mano ripassava sopra al nodulo, sopra di me insomma, indugiava incredula, poi passava a toccarsi l’ascella.
 Ecco, a questo punto se le sue dita fossero state esperte,  si sarebbe accorta che lui, il linfonodo che sta di sentinella, era KO.
 La sentinella era stata attenta. 
.Cosicché decisi di rimanere al mio posto ma  mi nutrivo per diventare sempre più forte e grande.
Lei, ancora sotto la doccia, si fermò a pensare.
 Finì  di sciacquarsi e se ne andò a letto, ma forse ancora non credeva alla mia presenza.
La notte si girò e rigirò nel letto senza riuscire a dormire ma sapevo che stava pensando a me.
Nei giorni successivi dita e mani esperte mi tastarono, mi misurarono, poi mi fotografarono, a lei   perfino fecero dei tatuaggi per delimitare quanto fossi grande.
Poi un mattino, arrivò una sorpresa
. Un liquido rosso potente,  mi schiaffeggiò, mi distrusse un pezzettino alla volta, periodicamente.
 Poi ne arrivarono altri due, implacabili liquidi che mi tolsero perfino  quello di cui mi nutrivo.
Mani esperte continuarono puntualmente a tastarmi e misurarmi.
 Di me ormai però non rimaneva quasi nulla, se non qualche frammento e... un peduncolo che tenevo nascosto, 
ah! questo non lo avrebbero visto e sarei ripartito da lì, proprio da quella piccola parte sfuggita a mani esperte e macchinari.
Credevo fosse così.
 Ma poi un liquido che le iniettarono dove io ero stato per un pò di tempo indisturbato, mi illuminò davanti ad un macchinario e proprio quel mio peduncolo fu scoperto.
Nel momento in cui mi separarono da lei, mi trasformai in un pensiero e mi nascosi nella sua anima. Io ero, in fondo, una parte di lei.
D'accordo ero una parte un pochino anarchica, non avevo rispettato le regole alle quali le altre cellule di lei  diligentemente ubbidiscono.
 Ma io ero, in fondo, come ho già detto una parte di lei e il nostro incontro fu speciale, perché riuscii a cambiarle la vita. Niente per lei fu come prima di conoscermi, ma molto fu meglio di prima.

martedì 2 febbraio 2016

Notte prima dei controlli... fra sei mesi

Tutto bene.
Tutto tranquillo
La prossima notte 
di ansia prima dei controlli 
sarà fra sei mesi.
Sei mesi.
Ora mi sembrano
 un tempo indefinito
non so quantificare sei mesi.
Mi spaventano sei mesi
potrebbero essere tanto
potrebbero essere pochi.
Intanto saranno
 sei mesi
e vediamo di ingegnarci
per riempire di Vita
questi sei mesi 

lunedì 1 febbraio 2016

Notte prima dei controlli...

Notte assonnata 
di sonno agitato
Notte confusa
Notte con occhi spalancati
nel buio
Notte di tanti  "e se..."
Notte di dubbi
Notte 
Notte di pensieri che si rincorrono
Notte di ricordi dolorosi
ricordi piacevoli
Notte di ansia
Notte che poi  finalmente si illumina di aurora
e lascia la stanchezza 
ad una nuova intensa impegnativa giornata.