Tempo fa:
in ufficio arriva un cliente, è evidente che mi sto curando di un cancro porto ancora la bandana. Sua sorella è morta 15 gg prima di cancro.
Mentre altre volte mi chiedeva come stavo come andavano le terapie quel giorno avevo l’impressione di dargli fastidio.
Vedevo che lui evitava di guardarmi mentre mi parlava di lavoro o se lo faceva il suo sguardo era comprensibilmente triste , ma a tratti anche severo…..
Probabilmente stava pensando che io sono ancora qui, mentre sua sorella non ce l’ha fatta.
Oggii
: una cliente che passa in ufficio e mi dice che si vede che sto bene…
Ok avrò un pò le guance rosse, dalla finestra mi batte in faccia un sole quasi estivo….
ma non replico
in fondo non mi interessa dirle se sto bene o male, a volte riconosco che non ho voglia di giustificare il mio stato di salute...
ma c’è un perchè…
Lei inizia a raccontare di sua cugina che avendo fatto la chemio ha problemi di parola, probabilmente non la recupererà più e allora : io sì che sono stata fortunata , lei poverina era quasi meglio non l’avesse fatta…
Io ho provato a dire che, sì la chemio può crearti dei danni irreversibili, che questi rischi si sanno quando decidi di farla, ma che sai anche che può anche liberarti dal cancro..
ma lei che ribadiva che io sono fortunata...
LO SO .
Sono stata graziata dalla Vita.
Non ho fatto nulla per meritarmelo.
Vorrei che nessuno morisse per cancro,
ma perchè mi devo sentire un verme solo perchè non ne sono ancora morta?!
Come faccio a ricominciare a riprendermi la Vita
se c’è sempre qualcuno pronto a farmi sentire in colpa
per il semplice fatto che sono riuscita a fare tutti i sei mesi di chemio ,
e che questa ha pure funzionato bene riducendo il cancro fino a farlo sparire ,
che ho fatto un’intervento , che ho fatto 23 sedute di radioterapia
che comunque sono state una mazzata non indifferente…???!!!!
OK.
Sono riuscita a fare e sopportare le terapie previste,
garantisco che non sono state una passeggiata,
ma le ho fatte e le sto facendo ancora ,
ma forse per questo mi devo sentire in colpa?!
Perchè?!?!?!
Sono terapie difficili anche per me, come per tutti gli altri,
e allora lasciatemi fare piano piano il mio percorso per riprendermi la Vita,
ecco questo lo voglio fare anche per chi non ce l’ha fatta ...
ma non fatemi sentire in colpa….
….non ti curar di loro, ma guarda e passa …..
come dice la mia amica Silvia
Brava, Annamaria. Non ti curar di loro. Vai dritta per la tua strada di vita!
RispondiEliminaTi auguro tanta felicità :-)
Cara Annamaria, non permettere a nessuno di farti sentire in colpa, molto spesso le persone si sentono in imbarazzo e usano espressioni inopportune. Non farci caso fatti una corazza!
RispondiEliminaTu stai vincendo la tua battaglia bisogna solo compiacersi con te.
Un abbraccio affetttuoso ♥
L'umanità delle persone, la fragilità, la sottile "cattiveria" diciamo così, si rivela in tante occasioni purtroppo....a volte è una cosa voluta a volte la persona non ha colpa, lo fa senza pensarci su...ma il risultato comuqnue è che poi tu ci resti male, ti senti male. E non va bene! Respira, Annamaria cara, e pensa che hai fatto un percorso difficilissimo e che hai combattuto a fondo, quindi non hai rubato nulla a nessuno.
RispondiEliminaCerte cose sonoinspeigabili umanamente, quindi tu non pensarci più di tanto (anche se è facile dirlo ma meno facile farlo) e vai avnti e goditi ogni giorno perchè te lo sei conquistato!
Buon weekend, un bacione.
Lo so come ci si sente. Ti senti guardata come non vorresti essere guardata: tu gioisci con tutto il diritto di gioire, ma c'è sempre qualcuno che smorza questa gioia, quasi come se guarire, di fronte a chi del tuo stesso male muore, fosse una colpa. Ma non lo è: è fortuna.
RispondiEliminaMa è così per tutte le cose della vita, se ci pensi: se sei fortunata ad avere un marito splendido devi dirlo sottovoce, perchè c'è sempre l'amica sfortunata a rinfacciarti che "tu si e io no, è una ingiustizia". Eh no, cappero, non è una ingiustizia essere felici, lo è che ci siano persone che non lo sono. Ma non per questo chi è felice deve sentirsi umiliato da chi non lo è.
E poi succede anche questo. In sala chemio ho conosciuto Anna. Era una persona che in quel periodo della mia vita mi ha dato moltissimo: mi ha insegnato ad affrontare la malattia con ottimismo, ridendole in faccia per non far sì che si rubasse più del necessario, la mia voglia di vivere. Le ho voluto bene. Tanto. Ma tre tumori in dieci anni sono stati troppi anche per lei, e mentre mia madre iniziava i SUOI cicli di chemio (appena tre mesi dopo la fine dei MIEI), Anna ha lasciato questo mondo. L'ho vista due giorni prima che morisse. Mi disse "ce la farai, tu ce la farai", ma anzichè tirarmi su, mi diede un colpo violento allo stomaco. E pensavo "io si, ma tu no, perchè? Abbiamo fatto la stessa battaglia, perchè io si e tu no?", e ancora adesso la piango perchè non trovo una risposta. La piango perchè mi manca.
Ma sai che c'è? Da lei mi sono sentita dare una spinta in avanti. "Io no, tu si, tu guarirai anche per me". E allora ho capito che non sono gli altri a volerci far sentire in colpa, siamo noi a sentirci in colpa, a interpretare gli sguardi di chi ha perso qualcuno in questo modo come colpevolizzanti, ma in realtà sono sguardi di persone che soffrono perchè al loro caro non è stata data la possibilità che è stata data a noi. Ed è dura.
Ma da parte nostra è doveroso vivere e giorire per la vita che ci è data, anche in nome di chi ci ha provato ed ha perso la sua guerra. Guai ad autocelebrarci un funerale che non c'è, solo in nome di quelli a cui è stato fatto. Chi ha lottato invano non lo vorrebbe, ne sono sicura. Anzi. Ci direbbe "vai avanti anche per me". Come mi ha detto Anna in punto di morte.
E avanti a testa alta, sempre e comunque.
Un bacio cara.
Ma scusate non è forse un bene che tu stia così? Non facciamo offerte per spronare la ricerca affinchè il cancro sia curabile e i suoi effetti non troppo visibili? Non preghiamo perchè le cure siano sempre più mirate e la prevenzione sempre più efficace? Io sono contenta che ti vedano così, perchè sicuramente non stai facendo una passeggiata, e allora vai avanti, per me sei un esempio e una SPERANZA, perchè quando incontrerai qualcun altra, che sta attraversando questo momento che non si augura a nessuno,le potrai dire tranquillamente io ce l'ho fatta!!!Ciao, Anna.
RispondiEliminala prima volta che ho avuto a che fare da vicino con questa malattia è stato a 20 anni circa...chi ancora posso incontrare e chi invece ho perso per strada, tutti hanno lottato a modo loro ma nn credo ci sia chi sia stato più fortunato o chi meno a volte capita una cosa improvvisa e ci porta via una persona amata senza aver avuto il tempo di capire....credo che sia un diritto di tutti lottare per tenersi stretto la vita che ci siamo creati non sentirti in colpa, è un tuo diritto-dovere per chi ti è stato accanto e per te stessa che hai lottato tanto.....e mi auguro che tutto questo rimanga solo un brutto ricordo.baci.glo
RispondiElimina