Guardavo fuori dalla finestra dell'ambulatorio, il cielo era di un azzurro emozionante, mentre l'oncologo mi spiegava i dettagli della chemio che avrei iniziato il giorno successivo... e pensavo a come fosse possibile un cielo di un azzurro simile in una giornata così grigia per me...

giovedì 23 aprile 2015

Un verde abbraccio ...... (Racconto)

Anche quella mattina, come ogni giorno, si era alzata presto, non appena la luce del sole filtrava tra le persiane della finestra della sua camera.
La considerava una sana abitudine, quella di non poltrire a letto nelle prime ore della mattinata, soprattutto ora che la primavera era veramente iniziata. ah  ...il suo amato giardino di cui si occupava con ossessiva cura in ogni minimo particolare, era sbocciato: ogni aiuola era un'incantevole macchia di primavera, con fiori piantati non certamente a caso ma secondo un preciso ordine ...
Il suo era un giardino perfetto nel quale non mancavano alberi.
In particolare c'era un grande albero, imponente, proprio davanti casa.
Ed era il suo preferito.
Sistemò il tavolino di legno sotto al portico, apparecchiò per la colazione con l'accuratezza di sempre, la stessa che metteva in ogni cosa.
Il suo era un giardino perfetto nel quale non mancavano alberi.
In particolare c'era un grande albero, imponente, proprio davanti casa.
Ed era il suo preferito.
Sistemò il tavolino di legno sotto al portico, apparecchiò per la colazione con l'accuratezza di sempre, la stessa che metteva in ogni cosa.
La tovaglietta ricamata a punto croce con la scritta "Buongiorno" di un giallo-arancio acceso, un colore allegro paragonabile al colore del sole che spuntava in quel momento  al di sopra delle colline.
La tazza del the sul piattino, la teiera, la fetta di pane tostato spalmato di marmellata.
Sorrideva tra sé e sé mentre gustava quel momento di tranquillità.
Ad un tratto qualcosa colpì la sua attenzione, proprio mentre il suo sguardo era rivolto all' albero.
La conosceva bene, quella pianta,  poteva dire di conoscerne ogni ramo perché l' aveva vista crescere da quando, lei bambina decretò solennemente ai suoi genitori che, quell'arbusto piccolo e allampanato era il "suo" albero e che lei, da quel momento, se ne sarebbe presa cura.
Scrutava tra i rami per capire cosa fosse quel "qualcosa" o forse anche solo una " sensazione" che l'aveva colpita catturando la sua attenzione.
Nel silenzio della giornata ancora un pò addormentata , non c'era nulla di visibile... se non ... ma che strano ,,,, i rami, la chioma sempre a classica forma tondeggiante le sembrava diversa ...
Sorrise, molto probabilmente dipendeva dal fatto che l'albero si stava ricoprendo di verdi timide foglie primaverili...Ah , respirò profondamente quell'insieme di profumi floreali... era felice, una felicità tranquilla, assicurata dalle giornate sempre uguali, senza imprevisti...
Tuttavia, la stessa inquietudine della mattina , le rimase anche la sera, quando chiuse le persiane di casa e fece un giro di chiave alla porta d'ingresso.
No, non era tranquilla, qualcosa la turbava ... senza che riuscisse a capire cosa potesse essere.
Nel mezzo della notte si svegliò all'improvviso... Rimase in ascolto scrutando il buio della stanza...
Un rumore , un rumore secco l'aveva svegliata , ma non capiva cosa lo avesse provocato.
Il terrore la paralizzò e le fece scendere lungo la schiena gocce di sudore freddo.
Si mise in ascolto.  Ma l'unico rumore che riusciva a sentire distintamente era il battito accelerato e spaventato del  suo cuore  .
La casa era immersa nel silenzio, ma un silenzio irreale.. un silenzio che si capiva essere una pausa prima di un qualcosa di terribile...
Passavano minuti, tanti , ma quanti non riusciva a quantificarli, seduta sul letto si contorceva le mani alla ricerca di decidere cosa fosse meglio fare. Scendere ed andare a vedere al piano di sotto ? O meglio, mettersi a letto fingendo di dormire? Se fosse entrato un ladruncolo lo avrebbe lasciato rovistare tranquillo tra le sue cose sperando che si accontentasse del poco che in casa sua potesse racimolare... Cosa fare dunque?
D'istinto andò alla finestra aprì le persiane, scostò la tendina con la mano e scrutò nella notte buia...tutto tranquillo
ma ad un tratto ebbe un sussulto che le fece balzare il cuore in gola .... Mio Dio ma... ma che succede?
L'albero, il suo albero aveva teso i lunghi rami verso la casa...
Ma come era possibile? E perchè ? Che significava tutto questo?
I rami continuavano ad avanzare proprio verso la finestra della casa, la finestra della sua camera...
No, no questo è surreale, è impossibile..
Li vedeva muoversi minacciosi e appoggiarsi al vetro della finestra...
Ma quello era  il suo albero! L'aveva curato con tanto amore per tantissimi anni, erano cresciuti insieme,  aveva raccontato a lui tutte le sue storie, i suoi pensieri, l' aveva abbracciato nei momenti in cui si era sentita più sola ed ora che significava tutto ciò?
Con un rumore di vetri infranti i rami si inoltravano nella stanza. La raggiunsero mentre lei era lì, immobile, con occhi sbalorditi di stupore e incredulità.
Lei non si mosse. I rami del suo albero che tanto amava la avvolsero in un abbraccio...
Ecco tutto l'affetto e gli abbracci che io ho dato a lui ora in qualche modo li vuole ricambiare, pensò ritrovando un calmo sorriso.
L'abbraccio dell'albero l'avvolse sempre più , sempre più , sempre più ... fino a quando si sentì un rumore secco di innumerevoli ossa rotte, stritolate......


                                                               
" Ci sono betulle che di notte levano le loro radici, 
e tu non crederesti mai
che di notte gli alberi camminano o diventano sogni"
    
                                   Alda Merini

aggiungo io 

...............      O diventano incubi ........
                                Annamaria
                                                     

16 commenti:

  1. Bellissimo, Annamaria..., Grazie ♥

    RispondiElimina
  2. Splendido racconto che mi ha tenuta incollata alle parole, intimidita e impaurita fino alla fine, un verde abbraccio pieno d'amore!
    Un forte abbraccio e buona giornata da Beatris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. curioso come lo stesso scritto venga interpretato in modo tanto diverso , probabilmente dipende dall'animo con il quale ci predisponiamo a leggerlo
      un abbraccio
      Annamaria

      Elimina
  3. pieno di sfaccettature e doppi sensi....bello....un abbraccio....rosa.glo

    RispondiElimina
  4. "Ciò che rende l'esisetenza preziosa sono solo i nostri sentimenti e la nostra sensibilità." (H. Hesse). Un forte abbraccio da pia ciao

    RispondiElimina
  5. ...mi ero persa qualche post ...Bella e vera la storia del tuo albero !!! Bella e ....un po' mi fa paura la storia dell'albero di A. Merini...Dapprima sembrava di vedere il mio giardino con il grande leccio che è nato con noi (l'abbiamo piantato appena sposati ) .....poi quei rumori in piena notte...quei rami impetuosi un po' mi ha raggelato (vivo in una casa in campagna , mai resto sola la notte perché ho paura !!!) ....Per quel "come sta !!??" Sapessi quanto mi infastidisce anche a me .... Un saluto e grazie .....

    RispondiElimina
  6. bellissimo racconto...un sorriso a te..njara

    RispondiElimina
  7. Un abbraccio e buona giornata da Beatris

    RispondiElimina
  8. bellissimo racconto,un pensiero positivo per te,♡
    Elisa

    RispondiElimina
  9. Bello ...un po' horror anche il tuo :-)

    RispondiElimina