Oggi, c'è stata la visita di controllo in radioterapia.
Entrare in questo reparto
dove per 23 giorni sono andata quest'estate
mi ha fatto un certo effetto...
I pazienti che erano in sala d'attesa
ovviamente non erano gli stessi di quel periodo
e mi è venuto spontaneo pensare a come
sarà la loro vita ora,
cosa faranno,
se avranno ottenuto risultati dalle terapie....
Ricordo ognuno di loro , ne avevo anche parlato qui ,
Del resto passavamo qualche mezz'oretta ad osservarci,
magari guardando anche la tv .
Oggi però
mi guardavo attorno e pensavo a
quanta Vita c'è attorno a noi,
nonostante la sofferenza,
nonostante gli insuccessi
nonostante i successi
quante persone passano
da lì
ognuno col proprio carico di emozioni,
di speranze
e quell "arrivederci" che ognuno dice
salutando mentre se ne va
in realtà è
"un non arrivederci"
o magari fuori da quelle stanze .
Ed è quello che, più o meno ,
ci siamo dette io e la dottoressa
di turno che mi ha visitato stamattina
Tutto bene, mi riconsegna
agli oncologi di Meldola
per proseguire il percorso
e quel suo "speriamo di non vederci
più in radioterapia"
mi ha fatto uno strano effetto...
perchè non me l'aspettavo.
Certo, che sarebbe stato di cattivo gusto
dirmi "arrivederci"
sottintendendo " qui" in quel reparto
Certo che la mia dose di radioterapia
l'ho fatta e spero di non doverne più fare in futuro,
(Mi ero ben bene ustionata e non è stata propriamente
una passeggiata guarirne)
Ma anche questo di oggi è un momento fa parte di una pagina del libro
della Vita che dovrei girare,
che vorrei lasciarmi alle spalle
ma il ricordo
è ancora troppo vivo
e non sono ancora pronta per voltare tutte
queste pagine che dovrei.
Prima di uscire dal reparto mi sono voltata
un attimo indietro ed
ho impresso nella mente l'immagine
di quella sala d'attesa
dove si aspettava di sentire pronunciare il
proprio nome al microfono
e quindi entravo
indossavo il camice
e mi lasciavo posizionare
nelle coordinate giuste per bombardare
quello che poteva essere rimasto del cancro
e dove era alloggiato per mesi
Mi sono rivista sul lettino con il macchinario
che si posizionava attorno a me
e ho ripensato a quanto mi era difficile
allora non muovermi, stare immobile
con le lacrime che scendevano
quando l'umore era a terra anche per la stanchezza
enorme provocata da questa terapia
Ma questo era un percorso che dovevo fare ...
Ho richiuso la porta del reparto alle mie spalle,
andandomene,
pensando che "anche questa è fatta"
e andiamo avanti...
E' andata. Evviva. Lo sentivo. Sono davvero lieta per te.
RispondiEliminaNotte Susanna
Che bella notizia, sono contenta! : )
RispondiEliminaAnche questa è fatta, cara, si. Forza!
RispondiEliminaTi penso sempre con affetto!
Sono contenta, perchè presto voglio che ricominci a condividere tutte le belle cose che sai fare. Ciao, Anna.
RispondiEliminaUn altro passo avanti, bene! Ti abbraccio
RispondiEliminaLa mente può tante cose! Ho vissuto l'esperienza di mio marito, analoga alla tua... Coraggio ed auguri di cuore.
RispondiEliminaun abbraccio Renata.
una porta chiusa e ora ti auguro di aprirne tante che ti portino solo in luoghi a te desiderati.glo
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