Sotto il piumone era
al caldo.
Dalle persiane
semichiuse filtrava qualche barlume di luce mattutina.
C’era silenzio.
Un silenzio irreale,
tranquillo, come solo può essere dopo un'abbondante nevicata.
Gettò uno sguardo
alla sveglia e, controvoglia pensò che fosse ora di alzarsi;
nonostante non dovesse correre al lavoro, non amava poltrire a letto.
Si alzò, si infilò
le ciabatte e, dopo una capatina in bagno per la doccia mattutina,
scese al piano inferiore della sua casa.
Eh sì, durante la
notte c'era proprio stata un' abbondante candida nevicata e tutto il
paese sembrava si fosse fermato e rimanesse immobile per non rompere
questo silenzioso incantesimo.
In lontananza si
sentiva qualche rumore ovattato di automobili che passavano lente
sulle strade appena pulite dallo spazzaneve, ma niente più.
“Ora ci vuole un
the, una tazza bollente di the verde” pensò mettendo il bollitore
sul fornello acceso.
Si sedette a tavola
e ripensò a questa sua casa, quella stessa casa dove era cresciuta
con i nonni, e che ora era diventata casa sua.
Si guardò
velocemente intorno e constatò che le piaceva così, la sua casa,
con i mobili datati, col caminetto che accendeva quasi ogni sera di
ritorno dal lavoro… ogni particolare di quella casa la riportava
all'infanzia felice quando aveva trascorso lì ogni estate e ogni
vacanza dalla scuola con i suoi nonni.
Teneva la tazza di
the caldo tra le mani e il pensiero andò alla nonna, a quando le
preparava le frittelle di semolino tagliate a quadrotti con lo
zucchero sopra perché sapeva quanto le piacessero.
E quante volte aveva
chiesto di raccontarle come si erano conosciuti lei e il nonno! Ed
ogni volta le sembrava di ascoltare una favola di altri tempi.
Era
successo ad una festa di paese. Lei, alta, col fisico asciutto,
capelli neri raccolti in trecce annodate tra loro e lui, quello che
sarebbe diventato il suo nonno, piccolino, occhi azzurro-verde e una
particolare disinvolta scioltezza a chiacchierare .
Le
aveva offerto un bicchiere di sangiovese e così aveva rotto il
ghiaccio con una delle più belle ragazze del paese.
Ora non aveva voglia
di far nulla, si aggirava per la casa senza una meta o un obiettivo
preciso, troppi pensieri si affollavano nella mente, troppi ricordi
che si susseguivano uno dietro l'altro senza un ordine preciso,
troppo dolorosi, troppo invadenti, arrivavano a distruggere la sua
ritrovata tranquillità.
Ripensava agli
ultimi mesi della sua vita, quando, per un brutto incidente di
percorso, aveva rischiato tanto e, a causa di questo era rimasta
sola, ora completamente single.
Ripensava al lavoro
che era diventato pesante per lei ma credeva anche che non poteva far
altro che continuare a presentarsi ogni mattina in ufficio e cercare
di fare del proprio meglio nonostante avrebbe voluto fare altro nella
vita .
Qualcuno le aveva
chiesto se fosse insoddisfatta della vita. No , lei la Vita l'amava,
l' aveva riscoperta in tanti piccoli particolari che la stupivano
sempre, perché viveva le piccole gioie con il cuore di un bambino
che scopre a poco a poco il mondo che lo circonda.
E lei lo stava
riscoprendo, il mondo.
E lei stava
riscoprendo la Vita.
Altra tazza di the
bollente: il pomeriggio è il momento migliore per un buon the verde.
Aveva ripreso a
nevicare, i fiocchi scendevano fitti e ricoprivano il già abbondante
strato di neve caduto precedentemente.
“Qualcosa devo
fare, amo questa casa, ma così com'è mi sta rendendo grigia la
vita”…
Guardò intorno e
decise che la cosa primaria fosse ridipingere i muri, certamente quel
momento non era il periodo giusto, ma avere preso una decisione e
avere un obiettivo, ora era la cosa che più le premeva.
Iniziò a spostare i
mobili, quegli stessi mobili che aveva visto in quella posizione da
innumerevoli anni e realizzò che le piaceva la nuova disposizione…
a volte basta cambiare poco … per sentirsi nuovi….
Lavorò fino a sera,
si preparò la cena, con un rinnovato entusiasmo , canticchiava
mentre accendeva il caminetto.
Si accoccolò nella
poltrona, rispose agli innumerevoli sms delle amiche e colleghe,
commentando la straordinaria nevicata…
Nel silenzio della casa, si sentirono degli scricchiolii ma non erano
scricchiolii sinistri, semmai erano di approvazione: lei amava
quella casa e la casa le rispondeva perché, si sa che le case hanno
un’anima…
E le due anime ora
si comprendevano, c’era una tacita complicità ….
AzzurroCielo
Si rinasce continuamente ed ogni volta è una gioia, questo è il vero miracolo della vita. Il tuo racconto vibra di un'energia positiva che porterà frutto.
RispondiEliminache bello quello che mi hai scritto! Grazie!!!
EliminaBellissimo Azzurrocielo!
RispondiEliminaSì, sono d'accordo conn Sari. Si rinasce sempre. Ogni giorno. Dopo certe batoste si rinase con più fatica ma con occhi nuovi, cuore nuovo, nuovo udito.
La casa, il nostro nido... quel nido che se riusciamo a rendere come vogliamo ci sarà grata per sempre!
BAcio stella!
lo spero tanto Patricia!
EliminaIl tuo scritto emana il calore della tua casa, del nido che ci accoglie e ci consola. L'anima della casa è carica di sfumature, sono le ombre di chi ci ha vissuto, dei sentimenti e delle loro emozioni che ancora oggi rendono calde e piacevoli le mura che la delimitano.
RispondiEliminalo sai che hai proprio ragione! Forse l'ho scritto senza pensarci
EliminaUn racconto che emana leggerezza e una ritrovata fiducia, grazie alla casa con la sua anima amorevole e alla neve bianca che rende tutto ovattato. Bello.
RispondiEliminaGrazie!!!
EliminaLa casa è il nostro nido. È bello come ne parli tu, viene fuori il ritratto di un anima sensibile e vitale!
RispondiEliminaho sempre considerato la casa il mio nido...vorrei che fosse ancora così, ma devo ricostruire questo "rapporto" con la mia casa,
Eliminaun abbraccio
È sempre bello e toccante leggerti... la vita è bella proprio perché hai la possibilità di rinascere.... un bacio
RispondiEliminail bello della vita e la fortuna
EliminaChe bel racconto! Mi sono emozionata a leggerlo...anch'io vivo la casa come un nido dove mi sento protetta ed è bello pensare che anche la casa abbia complicità con la mia anima.
RispondiEliminadiciamo che io vorrei viverla ancora come un nido, anche questa dovrà essere una riconquista
Eliminache splendido racconto ricco di gioia e serenità....da rileggere ogni volta che passa una nube fra i ns pensieri....
RispondiEliminainfatti!....
EliminaChe bello questo racconto, una vittoria della vita sulla morte, della positività sulla negatività, una vittoria dell'amore, dei ricordi...
RispondiEliminaTVB amica mia
Baciobacio sempre per te.
Grazie!!!!
EliminaBellissimo racconto ,da l'impressione di esser li in quella atmosfera ovattata ,coccolosa di quando sei a casa in serenità ..anche lavorando ,ma coccolosa ..insomma sei protetta dalla casa ..
RispondiEliminacome và? come stai? ...scrivo poco per mancanza tempo ..ma ti leggo
serena giornata
Tissi, quell'atmosfera che ho descritto piace anche a me , anche se per ora riesco solo a scriverne, non a viverla, ma non mi arrendo e ci riuscirò a sentirmi "a casa" nella mia "casa". Per il resto sto bene. Un abbraccio
EliminaChe bello che tu hai adocchiato la mia poesia...così io ho scoperto il tuo blog... :))...
RispondiEliminaIntanto il racconto è bello, di quelle scritture che piacciono a me...
Felice d'averlo letto e di leggerti ancora...
Buona serata,
Regina
adocchiato dici? Me la sono gustata proprio per bene! Oggi la faccio leggere alla mia collega , perchè è troppo bella!!!
EliminaBuona giornata!
Abbiamo tutti due vite.
RispondiEliminaLa seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne una.
Un bacio e scusa l'assenza ... ci sono momenti in cui è impossibile connettersi con il resto del mondo.
mi sei mancato!
EliminaChe bello avere un connubio con le casa dove si vive.
RispondiEliminaIo l'avevo , ma ora mi è nemica , troppi ricordi e dovrei spostare proprio tutto anche le finestre.
Un delicato , delizioso racconto . Grazie amica mia.
Bacio serale!
Cara Nella non ci credererai ma anche per me è così, scriverne in modo diverso è un pò sperare che sarà così prima o poi anche per me
EliminaPs non riesco a commentare al tuo blog
Ciao Azzurrocielo, che emozionante poesia in prosa il tuo racconto, mi hai fatto rivenire in mente quando ero piccola e con mia sorella, per quanto fosse possibile, tra sorrisi e dispetti partecipavamo alla costruzione di casa nostra trasportando in dei secchi i calcinacci che dovevano essere buttati. Le case, si, hanno un ' anima che racchiude tutti i ricordi belli e brutti che in essa abbiamo vissuto ed è sempre compagna quando abbiamo la necessità di tenere fuori il mondo.
RispondiEliminaTi auguro un lieto fine settimana !
P.S. Non puoi immaginare quanto sia contenta che partecipi al Calendario dell' Avvento, certooo che c'è posto, il meccanismo è semplicissimo, ognuno dei nostri blog rappresenterà una delle finestre che verranno aperte dal primo fino al 25 dicembre, se hai un giorno specifico in cui ti piacerebbe pubblicare il tuo post, puoi sceglierlo tra quelli che ancora sono disponibili, 18 fino ad ora; quando si concluderanno le iscrizioni ti spedirò via mail il logo del calendario che riporterà il tuo nome o pseudonimo che sia, il nome del tuo blog e il giorno in cui pubblicherai; tutti i blog verranno linkati ogni giorno nella mia home ed ognuno di voi, solo se vuole linkerà a fine post il blog che pubblicherà il giorno successivo, lo indicherò sempre nella mail.
Dimenticavo la cosa più importante, grazieee !
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