Guardavo fuori dalla finestra dell'ambulatorio, il cielo era di un azzurro emozionante, mentre l'oncologo mi spiegava i dettagli della chemio che avrei iniziato il giorno successivo... e pensavo a come fosse possibile un cielo di un azzurro simile in una giornata così grigia per me...

domenica 11 ottobre 2015

L'Anima della casa (racconto)

Sotto il piumone era al caldo.
Dalle persiane semichiuse filtrava qualche barlume di luce mattutina.
C’era silenzio.
Un silenzio irreale, tranquillo, come solo può essere dopo un'abbondante nevicata.
Gettò uno sguardo alla sveglia e, controvoglia pensò che fosse ora di alzarsi; nonostante non dovesse correre al lavoro, non amava poltrire a letto.
Si alzò, si infilò le ciabatte e, dopo una capatina in bagno per la doccia mattutina, scese al piano inferiore della sua casa.
Eh sì, durante la notte c'era proprio stata un' abbondante candida nevicata e tutto il paese sembrava si fosse fermato e rimanesse immobile per non rompere questo silenzioso incantesimo.
In lontananza si sentiva qualche rumore ovattato di automobili che passavano lente sulle strade appena pulite dallo spazzaneve, ma niente più.
“Ora ci vuole un the, una tazza bollente di the verde” pensò mettendo il bollitore sul fornello acceso.
Si sedette a tavola e ripensò a questa sua casa, quella stessa casa dove era cresciuta con i nonni, e che ora era diventata casa sua.
Si guardò velocemente intorno e constatò che le piaceva così, la sua casa, con i mobili datati, col caminetto che accendeva quasi ogni sera di ritorno dal lavoro… ogni particolare di quella casa la riportava all'infanzia felice quando aveva trascorso lì ogni estate e ogni vacanza dalla scuola con i suoi nonni.
Teneva la tazza di the caldo tra le mani e il pensiero andò alla nonna, a quando le preparava le frittelle di semolino tagliate a quadrotti con lo zucchero sopra perché sapeva quanto le piacessero.
E quante volte aveva chiesto di raccontarle come si erano conosciuti lei e il nonno! Ed ogni volta le sembrava di ascoltare una favola di altri tempi.
Era successo ad una festa di paese. Lei, alta, col fisico asciutto, capelli neri raccolti in trecce annodate tra loro e lui, quello che sarebbe diventato il suo nonno, piccolino, occhi azzurro-verde e una particolare disinvolta scioltezza a chiacchierare .
Le aveva offerto un bicchiere di sangiovese e così aveva rotto il ghiaccio con una delle più belle ragazze del paese.
Ora non aveva voglia di far nulla, si aggirava per la casa senza una meta o un obiettivo preciso, troppi pensieri si affollavano nella mente, troppi ricordi che si susseguivano uno dietro l'altro senza un ordine preciso, troppo dolorosi, troppo invadenti, arrivavano a distruggere la sua ritrovata tranquillità.
Ripensava agli ultimi mesi della sua vita, quando, per un brutto incidente di percorso, aveva rischiato tanto e, a causa di questo era rimasta sola, ora completamente single.
Ripensava al lavoro che era diventato pesante per lei ma credeva anche che non poteva far altro che continuare a presentarsi ogni mattina in ufficio e cercare di fare del proprio meglio nonostante avrebbe voluto fare altro nella vita .
Qualcuno le aveva chiesto se fosse insoddisfatta della vita. No , lei la Vita l'amava, l' aveva riscoperta in tanti piccoli particolari che la stupivano sempre, perché viveva le piccole gioie con il cuore di un bambino che scopre a poco a poco il mondo che lo circonda.
E lei lo stava riscoprendo, il mondo.
E lei stava riscoprendo la Vita.
Altra tazza di the bollente: il pomeriggio è il momento migliore per un buon the verde.
Aveva ripreso a nevicare, i fiocchi scendevano fitti e ricoprivano il già abbondante strato di neve caduto precedentemente.
“Qualcosa devo fare, amo questa casa, ma così com'è mi sta rendendo grigia la vita”…
Guardò intorno e decise che la cosa primaria fosse ridipingere i muri, certamente quel momento non era il periodo giusto, ma avere preso una decisione e avere un obiettivo, ora era la cosa che più le premeva.
Iniziò a spostare i mobili, quegli stessi mobili che aveva visto in quella posizione da innumerevoli anni e realizzò che le piaceva la nuova disposizione… a volte basta cambiare poco … per sentirsi nuovi….
Lavorò fino a sera, si preparò la cena, con un rinnovato entusiasmo , canticchiava mentre accendeva il caminetto.
Si accoccolò nella poltrona, rispose agli innumerevoli sms delle amiche e colleghe, commentando la straordinaria nevicata…
Nel silenzio della casa, si sentirono degli scricchiolii ma non erano scricchiolii sinistri, semmai erano di approvazione: lei amava quella casa e la casa le rispondeva perché, si sa che le case hanno un’anima…
E le due anime ora si comprendevano, c’era una tacita complicità ….



                                                                      AzzurroCielo