Guardavo fuori dalla finestra dell'ambulatorio, il cielo era di un azzurro emozionante, mentre l'oncologo mi spiegava i dettagli della chemio che avrei iniziato il giorno successivo... e pensavo a come fosse possibile un cielo di un azzurro simile in una giornata così grigia per me...

giovedì 30 aprile 2015

7663 ...ovvero terapia ormonale....

... che poi questo numero 7663 stampigliato su ogni 
pastiglia  mi incuriosisce non poco...
ma che vorrà dire?
mah
comunque dal 13 marzo 2015
prendo ogni sera 
questa pastiglietta di Aromasin.
Per quasi un anno ho preso diligentemente 
ogni giorno la pastiglia di Tamoxifen
ma  
l'oncologo mi ha cambiato la terapia ormonale
sostituendo il Tamoxifen con Aromasin.
ha fatto delle valutazioni ed è giunto alla conclusione che
quest'altro tipo di medicinale sia meglio per me.
Ok.
Va bene.
E invece , non so perchè , ma faccio fatica ad accettarlo questo cambiamento
pur sapendo che, visto la trombosi avuta a luglio
 e la recidiva della trombosi a gennaio
è un bene aver cambiato terapia ormonale.
Ogni sera preparo la pastiglietta  7663 
e puntualmente se non fosse mio marito a ricordarmelo
dimenticherei di prenderla.
Mai successo.
Sono più di vent'anni che prendo ogni giorno 
la pastiglia per la tiroide 
e sono sicura di non aver mai saltato una volta.
Ma per questo Aromasin c'è un blocco.
questa terapia è da fare .
SO che è da fare.
Ho fatto tutto quello che si poteva fare per evitare
 il ritorno della 
malattia e questa terapia ormonale è un'altra arma
che abbiamo a disposizione , 
questo l'ho capito bene
e allora cerco di convincermi.
Ingoiando la mia pastiglietta 7663
ogni volta
  le dico di fare bene il proprio lavoro...
di fare il proprio dovere....
evitiamo di incontrarci di nuovo 
col cancro.
Se possibile, una volta è più  che sufficiente
basta e avanza pure

giovedì 23 aprile 2015

Un verde abbraccio ...... (Racconto)

Anche quella mattina, come ogni giorno, si era alzata presto, non appena la luce del sole filtrava tra le persiane della finestra della sua camera.
La considerava una sana abitudine, quella di non poltrire a letto nelle prime ore della mattinata, soprattutto ora che la primavera era veramente iniziata. ah  ...il suo amato giardino di cui si occupava con ossessiva cura in ogni minimo particolare, era sbocciato: ogni aiuola era un'incantevole macchia di primavera, con fiori piantati non certamente a caso ma secondo un preciso ordine ...
Il suo era un giardino perfetto nel quale non mancavano alberi.
In particolare c'era un grande albero, imponente, proprio davanti casa.
Ed era il suo preferito.
Sistemò il tavolino di legno sotto al portico, apparecchiò per la colazione con l'accuratezza di sempre, la stessa che metteva in ogni cosa.
Il suo era un giardino perfetto nel quale non mancavano alberi.
In particolare c'era un grande albero, imponente, proprio davanti casa.
Ed era il suo preferito.
Sistemò il tavolino di legno sotto al portico, apparecchiò per la colazione con l'accuratezza di sempre, la stessa che metteva in ogni cosa.
La tovaglietta ricamata a punto croce con la scritta "Buongiorno" di un giallo-arancio acceso, un colore allegro paragonabile al colore del sole che spuntava in quel momento  al di sopra delle colline.
La tazza del the sul piattino, la teiera, la fetta di pane tostato spalmato di marmellata.
Sorrideva tra sé e sé mentre gustava quel momento di tranquillità.
Ad un tratto qualcosa colpì la sua attenzione, proprio mentre il suo sguardo era rivolto all' albero.
La conosceva bene, quella pianta,  poteva dire di conoscerne ogni ramo perché l' aveva vista crescere da quando, lei bambina decretò solennemente ai suoi genitori che, quell'arbusto piccolo e allampanato era il "suo" albero e che lei, da quel momento, se ne sarebbe presa cura.
Scrutava tra i rami per capire cosa fosse quel "qualcosa" o forse anche solo una " sensazione" che l'aveva colpita catturando la sua attenzione.
Nel silenzio della giornata ancora un pò addormentata , non c'era nulla di visibile... se non ... ma che strano ,,,, i rami, la chioma sempre a classica forma tondeggiante le sembrava diversa ...
Sorrise, molto probabilmente dipendeva dal fatto che l'albero si stava ricoprendo di verdi timide foglie primaverili...Ah , respirò profondamente quell'insieme di profumi floreali... era felice, una felicità tranquilla, assicurata dalle giornate sempre uguali, senza imprevisti...
Tuttavia, la stessa inquietudine della mattina , le rimase anche la sera, quando chiuse le persiane di casa e fece un giro di chiave alla porta d'ingresso.
No, non era tranquilla, qualcosa la turbava ... senza che riuscisse a capire cosa potesse essere.
Nel mezzo della notte si svegliò all'improvviso... Rimase in ascolto scrutando il buio della stanza...
Un rumore , un rumore secco l'aveva svegliata , ma non capiva cosa lo avesse provocato.
Il terrore la paralizzò e le fece scendere lungo la schiena gocce di sudore freddo.
Si mise in ascolto.  Ma l'unico rumore che riusciva a sentire distintamente era il battito accelerato e spaventato del  suo cuore  .
La casa era immersa nel silenzio, ma un silenzio irreale.. un silenzio che si capiva essere una pausa prima di un qualcosa di terribile...
Passavano minuti, tanti , ma quanti non riusciva a quantificarli, seduta sul letto si contorceva le mani alla ricerca di decidere cosa fosse meglio fare. Scendere ed andare a vedere al piano di sotto ? O meglio, mettersi a letto fingendo di dormire? Se fosse entrato un ladruncolo lo avrebbe lasciato rovistare tranquillo tra le sue cose sperando che si accontentasse del poco che in casa sua potesse racimolare... Cosa fare dunque?
D'istinto andò alla finestra aprì le persiane, scostò la tendina con la mano e scrutò nella notte buia...tutto tranquillo
ma ad un tratto ebbe un sussulto che le fece balzare il cuore in gola .... Mio Dio ma... ma che succede?
L'albero, il suo albero aveva teso i lunghi rami verso la casa...
Ma come era possibile? E perchè ? Che significava tutto questo?
I rami continuavano ad avanzare proprio verso la finestra della casa, la finestra della sua camera...
No, no questo è surreale, è impossibile..
Li vedeva muoversi minacciosi e appoggiarsi al vetro della finestra...
Ma quello era  il suo albero! L'aveva curato con tanto amore per tantissimi anni, erano cresciuti insieme,  aveva raccontato a lui tutte le sue storie, i suoi pensieri, l' aveva abbracciato nei momenti in cui si era sentita più sola ed ora che significava tutto ciò?
Con un rumore di vetri infranti i rami si inoltravano nella stanza. La raggiunsero mentre lei era lì, immobile, con occhi sbalorditi di stupore e incredulità.
Lei non si mosse. I rami del suo albero che tanto amava la avvolsero in un abbraccio...
Ecco tutto l'affetto e gli abbracci che io ho dato a lui ora in qualche modo li vuole ricambiare, pensò ritrovando un calmo sorriso.
L'abbraccio dell'albero l'avvolse sempre più , sempre più , sempre più ... fino a quando si sentì un rumore secco di innumerevoli ossa rotte, stritolate......


                                                               
" Ci sono betulle che di notte levano le loro radici, 
e tu non crederesti mai
che di notte gli alberi camminano o diventano sogni"
    
                                   Alda Merini

aggiungo io 

...............      O diventano incubi ........
                                Annamaria
                                                     

domenica 19 aprile 2015

il mio albero... ovvero .To hug a tree !

l'ultima volta che l'ho visto
è stato tre settimane fa
quando ero stata all'Irst a Meldola.
Ne avevo scritto
quando era ancora addormentato 
nell'inverno.
Ma giovedì quando gli sono passata sotto 
i rami 
con l'auto, mi sono fermata


l'ho ammirato
e mi sono detta : "finalmente 
lo rivedo con le prime timide tenere foglioline 
della primavera"

aspettavo questo momento:
per me ha un significato particolare
questo albero..il mio albero...
ne avevo scritto qui

rivederlo alto imponente con lo sfondo di 
un cielo azzurro così bello...
quando i rami si stanno colorando di verde
con le foglie...
allora penso che ...
beh... amo la Vita!!!

Avrei voluto abbracciarlo
ma , ve lo immaginate se mi avesse poi visto qualcuno ???
Non è semplice spiegare che 
potrei abbracciare il mio albero
per ricevere la forza da questo abbraccio...




martedì 14 aprile 2015

Del "risponditore automatico" e del "tutto ok"...

L'unica vera risposta alla domanda "come stai" è nel silenzio di quell'istante che precede la risposta "bene".

Io sono così
o meglio:
tu che me lo chiedi
devi sapere che la risposta vera è proprio  in quell'attimo
in cui ti guardo negli occhi

Spesso , nei mesi passati, e anche ora
mi sento chiedere " come stai?"

Aspetto un attimo e poi le opzioni sono due:
O aziono il "risponditore automatico" 
e come un'automa dico "bene grazie"
così sono tutti contenti 
perchè in quella domanda "come stai?" si aspettano
solo una risposta che li faccia stare tranquilli...
della serie:
Ok aveva il cancro , ma tutto è passato
oppure
Ok sta facendo le terapie e sta benone
oppure
la seconda opzione è che dico veramente come sto.
E qui non sempre chi me lo chiede è pronto veramente per 
sentirlo dire.
Capisco che si vorrebbe solo sentire che tutto è a posto, 
che fisicamente stai divinamente bene
che psicologicamente sei fortissima
ma 
non sempre è così...
a volte vorrei veramente poter dire 
come sto 
a volte vorrei poter esprimere 
quello che sento
a volte vorrei poter raccontare
la verità
ma capisco che non sempre si trova
chi è veramente 
pronto e disposto ad ascoltarla...